In questi giorni di smart working, lezioni yoga e fitness confinate da uno schermo, videochiamate che sostituiscono aperitivi, cene e passeggiate forse prevale ancora il senso di nostalgia per gli incontri romantici, stressanti, distratti, ubriachi, frustranti e formali...ma in ogni forma del loro divenire, ad oggi, si mostrano colmi di bellezza e di vita.
Eppure a volte mi chiedo, nonostante il nostro grande impegno a mantenere questa quarantena, se in fondo non eravamo già un po' abituati a questa vicinanza "digitale" e se per gradi la stavamo un po' creando. Quel nostro "corri, corri" carico simultaneamente di adrenalina e alienazione tanto da farci perdere l'abitudine di ascoltare, desiderare la spesa a domicilio, cercarci in chat e creare dipendenza dallo smartphone, stava cambiando i nostri stili di vita.
Ho sfogliato centinaia di immagini e sono andata un po' di pancia, come fossero immagini raccolte in un giorno qualunque quando ti giri per strada e vedi una coppia baciarsi, quando soffri la troppa affluenza sul tram e provi ad immaginare la vita privata di ogni singolo passeggero, quando ti affacci dal balcone e osservi la strada o una piazza, quando guardi la televisione...quando mi sono ritrovata a fotografare feste di celebrities.
Ho selezionato 15 immagini di vicinanza tangibile, i party di Hollywood, la festa di Gala da Maxim nel 1949, una domenica al Louvre, piazze gremite di gente, due amanti al Mac Donald's nel 1982, una scena mattutina del 1938 che ritrae uomini intenti a leggere il giornale in metro e che ad oggi sarebbero stati smartphone, una scena conviviale che ritrae Deborah Dixon e Antonio Piletti a Roma...scene random, scene di una quotidianità che abbiamo vissuto, che abbiamo sognato, scene che hanno descritto la nostra storia.
Attimi catturati da maestri come Larry Fits, Peter Turnley, Frank Horvart, Roger Schall, Willy Ronis, Jarnoux, Brassaï che sicuramente avremo modo di approfondire in futuro.
Riguardo queste fotografie vorrei solamente dire: "Godetevele!" in modo edonistico, come fosse un vostro momento perché tale è la forza di queste immagini da farci sentire talvolta spettatori, talvolta protagonisti.
Riguardo queste fotografie vorrei solamente dire: "Godetevele!" in modo edonistico, come fosse un vostro momento perché tale è la forza di queste immagini da farci sentire talvolta spettatori, talvolta protagonisti.
"Chiunque può diventare un fotografo con l’acquisto di una macchina fotografica, così come chiunque può diventare uno scrittore con l’acquisto di una penna, ma essere un buon fotografo richiede più che la semplice perizia tecnica. Basta poco per capire se qualcuno è dotato di senso di stile, senso della composizione e una grande istintività. Tuttavia, tutte le tecniche del mondo non possono compensare l’impossibilità di notare le cose."
Elliot Erwitt
Elliot Erwitt